Giulia Rossena

lorenzopuntoponte [at] gmail.com

Sono nato a Roma, cresciuto tra Palermo e Milano.

Mi sono laureato in Lettere Classiche all’Università Cattolica di Milano pensando che avrei fatto il professore di lettere. Poi ho iniziato a fare teatro e ho deciso di cercare un rapporto altro con la parola. Sono andato a studiare Regia teatrale alla Scuola Civica Paolo Grassi di Milano. Tra gli incontri più preziosi per la mia crescita artistica e professionale ricordo Mariano Furlani, Maurizio Schmidt, Carmelo Rifici, Marco Maccieri, Renata Molinari, Davide Carnevali, Giuliana Musso, e Claudio Autelli. Da ognuno di loro ho rubato e continuo a rubare. Dopo gli studi ho iniziato a lavorare come assistente alla regia presso il Teatro alla Scala di Milano e il Teatro Franco Parenti con Andrée Ruth Shammah. Sono stati gli anni della mia bottega, in cui ho iniziato a capire come è fatto un palcoscenico e chi sono i suoi abitanti.

Dirigo spettacoli di teatro di prosa e di opera lirica. A volte sento la necessità di scrivere io stesso le storie che racconto, più spesso amo raccogliere e restituire le parole di Altri.

Nel 2018, insieme con Maddalena Massafra, Clio Sciro Saccà, Marco Sinopoli, vinciamo il concorso Macerata Opera Festival 4.0 per la scrittura e la composizione di un’opera contemporanea. Nel 2022, ho ricevuto il 3° premio dell’EOP – European opera prize for directors, insieme ad Alice Benazzi e Giulia Rossena. Nel 2023, abbiamo vinto la 13° edizione dell’EOP – European opera prize for directors.

Da quella vergogna, dall'impotenza e dal dolore, nacque comunque qualcosa che credo fosse il desiderio di diventare poeta, cioè di poter esprimere cosa vuol dire provare rimpianto per qualcuno, essere stato amato, essere solo.
Stig Dagerman

Alice Benazzi

Giulia Rossena

Emanuele Agliati

Rosabel Huguet Dueñas

Praxis

Lara Ilaria Braconi

Arbaro

Gli Asini

Due vedove Idomeneo, re di Creta Quando non saremo grandi Buoni a Nulla Tu Sei Agatha Confabulazioni

Due vedove

  • di Bedřich Smetana

  • In una nuova orchestrazione di Christopher Willis
  • Traduzione in inglese di David Pountney e Leonard Hancock
  • Dialoghi di Graham Vick e Lorenzo Ponte
  • Nuova produzione Birmingham Opera Company, the European Award for Opera Direction from Camerata Nuova e Opera Europa, Smetanova Litomyšl

  • Direttore Lada Valešová
  • Regista Lorenzo Ponte
  • Scene Alice Benazzi 
  • Costumi Giulia Rossena 
  • Luci Emanuele Agliati 
  • Coreografie Livia Bartolucci

  • Karolina Jeni Bern
  • Anežka Clarissa Meek
  • Ladislav Ronald Samm
  • Mumlal Andrew Slater
  • Škampa Quartetto | piano Filip Martinka
  • Con la partecipazione di attori e attrici volontari di Litomyšl, coordinati da Filip Janouch

  • Foto locandina: Claire Brand
  • Foto di scena: Ivan Krejza e František Renza

  • Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
  • come sigillo al tuo braccio;
  • perché forte come la morte è l'amore,
  • tenace come gli inferi è la passione
  • Il Cantico dei Cantici

Vincitrice del 13° Premio europeo per la regia d'opera di Camerata Nova, questa versione da camera di Due vedove debutta al Festival Smetanova Litomyšl. Una produzione internazionale che partirà dalla città natale di Bedřich per poi viaggiare in tutta Europa.

Nello spirito della musica senza confini, il team creativo italiano guidato da Lorenzo Ponte è affiancato dalla direttrice musicale ceco-britannica Lada Valešová, dal cast britannico, dal quartetto d'archi Škampa e dal pianista ceco Filip Martinka. A loro si unisce un gruppo di volontari anziani di Litomyšl. La produzione è della Birmingham Opera Company, nota per le sue produzioni innovative e la sua etica. 
 In un'epoca segnata dalla rassegnazione nel presente e dalla sfiducia nel futuro, Due vedove di Smetana ci offre l'opportunità di praticare la speranza e l'immaginazione. Sotto una trama che può sembrare frivola scorre un profondo amore per la vita. C'è un costante confronto tra passato e presente, tra ciò che eravamo e ciò che potremmo diventare. Quando è troppo tardi per amare? Quando non vale più la pena desiderare? Chi stabilisce il limite? Queste domande, suggerite dalla musica e dalle parole dell'opera, hanno ispirato il team creativo a mettere in scena Due vedove insieme a un cast di cantanti e volontari anziani. Il tabù del matrimonio di una vedova diventa il tabù di una donna che teme di apparire ridicola e inadeguata se si concede di innamorarsi alla sua età.

La tenuta di Karolina del libretto originale diventa una casa di riposo: Second Spring Home. In un luogo e in un’età della vita in cui è facile sprofondare nella solitudine e nell'apatia, la musica di Smetana è un potente mezzo per risvegliare le energie e per entrare in contatto con aree della mente altrimenti irraggiungibili. I cantanti e i volontari interpreteranno personaggi divertenti e teneri che si sforzano di amare se stessi e gli altri, piuttosto che sprofondare nell’isolamento, e di accettare i cambiamenti della vita.

Alla fine, Due vedove ci ricorda che per vivere, oltre che per amare, dobbiamo imparare a lasciar andare.

Giugno 2024

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